Molti avranno visto questo spot. Uno spot che molto probabilmente funziona. Ben costruito, sicuramente frutto di uno studio di professionisti, specialisti nel settore della pubblicità. Sempre di più negli spot che accompagnano: film, fiction, talk, cartoon, talent show. Programmi che insieme racchiudono tutta la richiesta di televisione nelle varie fasce di ascolto. In questi spot compaiono sempre di più minori attori-testimonial. Perché? Perché funziona, perché si strizza l’occhio a mamme e papà. Io invece sono stato colpito da un altra angolazione di questa moderna narrazione della “famiglia del mulino bianco”, e precisamente dall’aver letto che un milione e trecentomila minori sono in povertà assoluta e le loro famiglie non vanno a fare la spesa nei centri commerciali o nei grandi e moderni supermarket, ma vanno alla Caritas o al Banco Alimentare. Ma un bambino che assiste a questo spot: “quale vorresti?” “Tutto”. E nelle immagini si vede la piccola attrice-testimonial, uscire dal negozio abbracciata a quei TUTTI! Che prontamente la mamma le ha comprato. Quel bambino che non va con la mamma al supermercato, come reagisce? Cosa pensa? Forse che in questa società c’è chi può e chi non può? E perché? Lungi da me criticare la sacra chiesa dell’economia, o come si diceva una volta “il sacro tempio della società dei consumi”! Ho pensato che magari, chi confeziona spot mirati a stimolare consumi anche non necessari, pensassero a chi viene raggiunto da quel messaggio e cercare di essere più soft, più collegati alla realtà, cercando di non umiliare chi pur volendolo, non può seguire quel “consiglio per gli acquisti”. Se si riuscisse in questo, allora sì, sarebbero veramente bravi i creativi delle agenzie di pubblicità.