Si ricomincia. Con il 2022 si riparte con le elezioni. Prima le Regionali……
Prima Puntata
Nei bar, nelle piazze vere e virtuali, si comincia a sentir palare di regionali. Chi saranno i candidati? Già, perché la diversità di queste elezioni, è che si preparano ai nastri di partenza partiti e coalizioni in condizioni completamente diverse rispetto agli anni passati. Per esempio, non ricordo mai che il Pd arrivasse ad una competizione regionale, senza avere “uscenti”. Come sappiamo Cafeo, l’ultimo eletto nelle fila del Pd, è stato preso dalla foga del “Migrante”. Ha cambiato casacca ben due volte, ma sopratutto ha portato i voti dei suoi elettori dalla sinistra; prima ad un improbabile centro, quello di Italia Viva. E addirittura all’estrema destra di Salvini poi. Cafeo sarebbe candidato con la Lega di Salvini insieme all’ex deputato Enzo Vinciullo anche lui transitato alla Lega, ma provenendo dal centro destra, il che lo rende più credibile. Vinciullo, già presidente della Commissione Bilancio dell’ARS, non rieletto nel 2018 pur arrivando primo della sua lista (alternativa Popolare di Angelino Alfano, Nuovo Centro Destra) in provincia di Siracusa, battendo un concorrente di tutto rispetto, Gaetano Cutrufo, ora esponente del Pd (ma di questo ne parliamo dopo), poiché il movimento non raggiunse il 5%, necessario per accedere al Parlamento Siciliano. Vinciullo che come sogno nel cassetto, ha quello di occupare la poltrona di Sindaco di Siracusa, afferma che, qualora eletto a deputato regionale, sarebbe lo stesso candidato a Sindaco della città aretusea, lasciando al primo dei non eletti lo scranno a Sala d’Ercole. Discorso diverso per i vincitori, almeno nel collegio Siracusa, cioè i Cinque stelle, che si presentano ai nastri di partenza con ben due uscenti, roba da Democrazia Cristiana, se si pensa che i posti sono passati da novanta a settanta. Gli onorevoli Zito e Pasqua. Il primo pare che non si ricandidi in osservanza al regolamento che non consente più di due mandati. L’on Zito che non credo lasci un vuoto incolmabile vista la sua, a mio modo di vedere, scarsa attività di parlamentare. Il secondo Giorgio Pasqua, semi sconosciuto in città. Pare voglia riproporre la sua candidatura. Ma la candidata di punta in questa tornata per i cinque stelle o quel che ne resta, sarebbe la ex presidente del Consiglio Comunale di Siracusa. Moena Scala, esponente di spicco del movimento, ma con il seguito di una sola parte dello stesso. Di una sola parte perché la Scala, viene indicata come colei che contribuì a spaccare il movimento quando fu eletta presidente del Consiglio. Qualcuno sussurrava, di un accordo non ufficiale con il sindaco Italia. Negli ultimi tempi la ex presidente è attiva sui social ma senza il simbolo del M5S, con la sigla di un non meglio identificato “Siracusani in movimento” senza stelle. Comunque, vista la caduta verticale dei grillini, ci sarebbe un importante numero di voti in libera uscita. Altra novità assoluta, per una elezione quasi politica come le regionali. Ma le anomalie non si fermano qua. Il Pd, partito che vanta nei sondaggi nazionali, il primo posto davanti a Lega e Fratelli d’Italia è attraversato in questo momento da lotte intestine tra la legittima segreteria Adorno e una parte del PD che fa capo all’esponente della direzione regionale, Gaetano Cutrufo, candidato in pectore per la corsa all’ARS. Cosa che suona strana. Cutrufo alle passate regionali, 2018, come abbiamo già visto correva per il movimento di Angelino Alfano Alternativa Popolare- NCD, e alle passate amministrative sempre per il centro destra, addirittura indicato come vice, del candidato sindaco, l’avv. Ezechia Paolo Reale, per poi convertirsi sulla strada per il Vermexio, alla Corte del sindaco vincente Italia, esprimendo un assessore, ora dimissionato, l’arch. Maura Fontana, che certo di sinistra non è, essendo stata assessora nella Giunta di centro destra, guidata da Titti Bufardeci. Come dicevo è strano che un curriculum politico, diciamo così, non proprio in linea con i valori del centro sinistra, porti ad essere nominato nell’assise più importante: la direzione regionale del maggiore partito del centro sinistra. E per non smentire la stranezza di queste elezioni, Cutrufo avrebbe indicato altri due assessori nella Giunta Italia: Andrea Firenze, appartenente alla parte che si oppone al segretario Pd Adorno, e l’avv. Dario Tota, esponente da sempre della destra cittadina, ora anche lui insieme ad un altro esponente storico della destra siracusana, Fabio Granata, convertiti alla causa del sindaco Italia. Come dire un colpo al cerchio e uno alla botte. Così il Pd si troverebbe un candidato, (forte) ma che certamente non fa parte della storia di un partito di centro sinistra o presunto tale, con i risultati che è facile immaginare. Se un esponente come Cafeo, militante del Pd dalla sua nascita, è addirittura transitato dal Pd alla Lega non so quale potrebbe essere il percorso in una eventuale elezione di Cutrufo. Ma le “novità” non si fermano qui. A queste elezioni vedremo anche la carica dei sindaci. Due su tutti, Luca Cannata, apprezzato e fortissimo sindaco di Avola. E il sempre verde Pippo Gianni, Sindaco di Priolo, decano dei politici siracusani, già Assessore e deputato regionale di lungo corso, nonché parlamentare nazionale e membro della commissione di vigilanza Rai, oltre a svariate volte sindaco del comune più importante del triangolo industriale, appunto Priolo. Cannata osannato dai suoi concittadini, sarebbe prima candidato all’ ARS, sostituendo in pratica la sorella, in atto deputata regionale per fratelli d’Italia ma eletta nelle liste di Forza Italia, per poi candidarsi anche alle nazionali. Pippo Gianni che qualcuno voleva candidato nel Pd, come anti-Cutrufo, una candidatura che sicuramente avrebbe dato da pensare all’esponente della direzione regionale del Pd. Ma pare che Pippo resti coerente con il suo percorso politico di democristiano e stia valutando di candidarsi con l’UDC, partito nato da una costola della ormai storica Democrazia Cristiana. Veniamo agli outsider di lusso: primo tra tutti, l’ex assessore all’agricoltura nel Governo Musumeci, Eddy Bandiera, figlio d’arte, il padre Gaetano è stato sindaco di Siracusa. Pupillo di Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, e proconsole di Berlusconi in Sicilia da sempre. Sarebbe candidato nelle fila di Forza Italia, insieme a Luigi Gennuso, figlio dell’imprenditore di sale da gioco, Pippo Gennuso, altro pezzo da novanta in fatto di preferenze e già tre volte deputato regionale, l’ultima volta eletto disputando una sorta di elezione suppletiva, per una sentenza del CGA che faceva rivotare in alcune sezioni a sud del capoluogo. Sentenza poi annullata dallo stesso CGA a seguito del cosiddetto “Sistema Siracusa”. Gennuso veniva destituito e sostituito dalla prima dei non eletti Daniela Ternullo in atto deputata all’ARS eletta sotto le insegne di, Popolari ed Autonomisti. Altre possibili candidature, non di bandiera. Mario Bonomo cofondatore dell’MPA, già deputato regionale eletto nelle liste del PD, uomo di fiducia dell’ex presidente della Regione Lombardo, vantano diversi deputati regionali, nessuno a Siracusa, questo aumenterebbe le chance di Bonomo qualora voglia veramente tentare il ritorno a Sala d’Ercole. Il movimento autonomisti, nei mesi scorsi a stretto un patto federativo con la Lega Sicilia, come “Siracusa Protagonista” di Vincenzo Vinciullo. Lega Sicilia movimento legato alla Lega di Salvini Premier. Non è dato sapere se Bonomo, Vinciullo e Cafeo possano essere tutti e tre candidati nella stessa lista. Questo farebbe della stessa la “Lega Sicilia”, una delle più forti partecipanti alle elezioni regionali in provincia di Siracusa. Questo è quello che al momento si dice? o si sa? Le elezioni regionali siciliane daranno il via ad una stagione elettorale che finirà nel 2024 con le elezioni europee. Questo contribuirà a fare fibrillare sempre di più il già precario equilibrio politico regionale e nazionale. Il Sud e in particolare la sicilia e la Calabria restano abbandonate a se stesse. La mancanza di servizi: strade, autostrade, manutenzione ordinaria e straordinaria, trasporti pubblici, treni, siamo la regione più indietro anche della stessa Calabria. Trasporto aereo in balia della deregulation e dei Low Cost a tempo. Una rete autostradale da terzo mondo. Con la sanità ormai in balia dei privati. Scuole e Università ferme al XX° secolo. Tutto questo di chi è colpa? della politica si! Ma chi rappresenta la “Politica”. Leggi elettorali capaci di far eleggere chi rappresenta solo se stesso. La lotta politica ridotta ad una scommessa a chi è più “sperto” (Furbo) e non a chi è più rappresentativo della gente e degli amministrati. Questo il desolante panorama che ci circonda.
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